
Anzi, rispetto alle politiche del 2018, che ci avevano lasciato frastornati e confusi, siamo a livello nazionale in decisa ripresa: merito della capacità del segretario Zingaretti di fare squadra e della costruzione di una lista ampia e plurale, resa possibile anche dal Manifesto di Calenda.
Il modello a cui dobbiamo puntare e dal quale dobbiamo prendere esempio è Milano, che anche in questa tornata elettorale si conferma città viva, frizzante, aperta, inclusiva, proiettata al futuro: sia politicamente che nella costruzione, a medio termine, di un’alternativa amministrativa, la nostra “vicina di casa” dev’essere modello e fonte di ispirazione per noi.
Ad ogni modo, per quanto riguarda il dato locale, c’è sicuramente la soddisfazione nell’aver sfiorato qui a Lodi il 28% dei consensi, un dato nettamente più alto di quello nazionale (23%) e che in città ci vede in crescita rispetto alle politiche 2018 (25% a Lodi). Anche in questo caso, l’unione fa la forza e sicuramente ha giovato la pro
ficua collaborazione tra il PD e le anime civiche che camminano con noi, oltre alla presenza di una valida candidatura locale.
In questo senso, non possiamo che ringraziare di cuore Tina Lomi per la generosità e la passione con cui si è messa al servizio di questa campagna elettorale: sapevamo che per un territorio piccolo come Lodi l’elezione era veramente difficilissima, ma il risultato in termini di preferenze nettamente al di sopra di qualunque aspettativa (quasi 3000 persone hanno scritto il suo nome!) è la dimostrazione e il riconoscimento di tanti anni di impegno politico e sociale per la nostra comunità.